Taranto e Brindisi, oltre le graduatorie

Le recenti graduatorie stilate, come ogni fine anno, da Italia Oggi e da Il Sole 24 Ore, offrono alle Istituzioni, alla politica e alle forze sociali un’istantanea nazionale e quindi di Brindisi e di Taranto che, comprova la correttezza delle nostre analisi quando rileviamo le criticità storiche di queste due città/territori pugliesi e meridionali disposti, intanto, ad esercitare resilienza in funzione di un futuro sociale ed economico strutturato che riparta dalle proprie vocazioni produttive.

Ricchezza e consumi, redditi e risparmi, lavoro e innovazione, ambiente e servizi, demografia e società, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero, prodotto interno lordo e importo delle pensioni, start up innovative, banda larga e connessioni internet, ecc.: sono alcuni degli indicatori per macro aree alla base delle relative indagini le cui graduatorie, in qualche caso, neppure coincidono nelle due testate.

Conta relativamente, dunque, trovarsi un anno un po’ più su e un altro un po’ più giù, così come schizzare in alto per alcune voci o sprofondare per altre, rispetto ad ulteriori aree pugliesi e nazionali.

E questo, specie per un sindacato come la Cisl fortemente radicato nel territorio, che giorno dopo giorno è in contatto e ascolta lavoratori, pensionati, giovani, donne, famiglie, intere comunità, in un Mezzogiorno ancora in ritardo di sviluppo, che continua ad aver bisogno di investimenti pubblici e privati, di occupazione, di politiche sociali e socio-sanitarie almeno pari a quelle assicurate in altri territori del Paese, di salvaguardia dei propri sistemi produttivi, di cura e valorizzazione delle proprie eccellenze.

Quale significato attribuire, allora, alle suddette graduatorie se non quello di sollecitare l’accelerazione, in entrambi i nostri territori, di un dialogo sociale che a partire dal Governo continui ad includere/recuperare la Regione Puglia, gli Enti Locali, la politica e tutti i restanti soggetti della concertazione, mirando ad un progetto di sviluppo condiviso di valenza almeno ventennale?

Il Contratto di sviluppo  (Cis) per l’area territoriale di Taranto è da tempo una realtà, molto è stato già realizzato e proseguono le cantierizzazioni per ulteriori opere.

Importante quanto strategica abbiamo, inoltre, considerato la scelta del Governo anche per Brindisi, ovvero l’istituzione di un Tavolo di Lavoro/Crisi, grazie anche alla rappresentanza parlamentare del territorio, individuando in tal modo una credibile possibilità di sviluppo territoriale e di slancio economico-sociale a quest’area, prefigurando una governance efficiente e organica alle politiche di sviluppo.

Sia per Taranto che per Brindisi servirà che le richiamate nuove opportunità vengano rafforzate dalle buone pratiche della partecipazione, della legalità, del confronto propositivo, della corresponsabilità, oltreché della capacità di progettazione e di spesa senza sprechi di risorse.

Le prossime scadenze istituzionali, a cominciare dalle previste elezioni in primavera, non diventino un freno rispetto a quanto finora opportunamente seminato od alle buone intenzioni fin qui manifestate da tutti, così che l’esercizio della contrattazione sociale sia senza soluzione di continuità e porti alla condivisione consapevole delle cose da fare.

Alle nostre comunità, più che le graduatorie stanno a cuore le risposte concrete alle tante loro speranze di progresso personale e familiare e, in particolare lo sono ai tanti giovani decisi a scommettere sul proprio futuro restando qui, senza dover per forza scappare via.

dichiarazione di Antonio CastellucciSegretario generale

 

28 novembre 2017

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