E’ indubbio come sia prioritario in questi giorni il tema della cessione del Gruppo Ilva nell’interesse di una fetta sociale molto consistente della comunità ionica, contraddistinta com’è la trattativa in atto tra Governo, AM Investco e Sindacati di ricadute che saranno decisive sui versanti territoriale, regionale pugliese e nazionale.

E’ il peso del ricorso, però, presentato al Tar proprio dal Sindaco di Taranto e del Presidente della Regione Puglia, a condizionare gli sviluppi della stessa trattativa; e ciò si riverbera sui ritardi complessivi per ambientalizzare il siderurgico, rilanciare produttivamente il sito ionico, assicurare la salute e la sicurezza interna ed esterna alla fabbrica e rimuovere le incertezze sul futuro occupazionale dei duemila lavoratori diretti e dei circa settemila dipendenti delle aziende di appalto e indotto.

Lo  stato di avanzamento del Contratto istituzionale di sviluppo di Taranto è da noi giudicato positivamente, al pari delle misure di incentivazione e di decontribuzione per l’occupazione al Sud decise dal Governo nazionale.

Auspichiamo che tali misure siano mantenute almeno fino al 2023, determinando così importanti risultati in termini di incremento di investimenti e numero di nuovi occupati, a condizione che anche il sistema di Imprese ionico decida di misurarsi con tali novità.

Quanto al sistema portuale, riteniamo che il dialogo, la collaborazione e la co/progettualità agevolate dalle nuove norme sulle Autorità portuali, divengano anche per Taranto fattori determinanti per una visione d’insieme ed uno scambio di buone pratiche che consenta sempre più di guardare con interesse al Mar Mediterraneo dove passa il 20 per cento del traffico marittimo mondiale.

Con riferimento alla ZES Taranto-Matera, il cui DPCM di attuazione è alla firma del Primo Ministro, pensiamo sia strategico prevedere, tra l’altro, un partenariato sociale utile a tenere insieme lo sviluppo occupazionale, la qualità e sicurezza del lavoro, l’attenzione alla sostenibilità ambientale ed economica degli interventi e non da ultimo le bonifiche, la legalità e la non elusione dei contratti di lavoro.

Il presente di Taranto e del suo territorio, proprio per la molteplicità dei fronti vertenziali aperti è caratterizzato, dunque, da una varietà di condizioni sociali, economiche, istituzionali e politiche in continuo divenire, a cominciare dalla contestualità della campagna elettorale per le elezioni nazionali del 4 marzo che auspichiamo non costituiscano freno ai processi in corso.

Tali scenari, a nostro giudizio, imporrebbero a tutte le componenti del territorio quello sforzo ulteriore di coesione e di sintesi che, a tutt’oggi, sembra avanzare con estrema fatica ma che è ineludibile, anche perché possa essere potenziata la lotta alla povertà ed attivate politiche sociali, sanitarie e socio-sanitarie corrispondenti alle caratteristiche peculiari di quest’area.

Ma non disperiamo che possa prevalere sempre, in tutti, il buonsenso e la corresponsabilità per il bene comune.

di Antonio CastellucciSegretario Generale

Taranto, 23 gennaio 2018

 

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