Autorità portuale ionico-adriatica: sia questo il tempo del confronto e delle decisioni condivise

Da UST CISL:

Brindisi, 12 luglio 2016 – La portualità pugliese è uno specifico produttivo del sistema economico di questa parte di Mezzogiorno, è fattore competitivo, è vettore di sviluppo e può costituire chiave di volta per l’affrancamento sociale ed economico delle aree territoriali che attivano processi di futuro dal basso e non più etero diretti come in passato. Le dichiarazioni circa l’opportunità di un’unica Autorità Portuale Brindisi/Taranto, formalizzate di recente dalla neo sindaca di Brindisi Angela Carluccio al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Del Rio, con argomentazioni condivisibili ed alternative all’ipotesi di unione con il Porto di Bari, rilanciano le ragioni da tempo sostenute dalla Cisl Taranto Brindisi su questo argomento-chiave per lo sviluppo di entrambi i territori che, francamente, avrebbe meritato maggiore spazio nel recente dibattito sia politico che amministrativo locale.
E’, dunque, opportuno che si recuperi il tempo perduto, per scongiurare decisioni etero dirette, cioè da Roma, per la presunta incapacità di assumersi tutti, a Brindisi, l’onore e l’onere di una visione condivisa sul futuro della portualità e, in un quadro più generale, dello sviluppo di questo importante territorio – già parte di quel Grande Salento, in tempi non lontani evocato da molti e tornato alla ribalta con la soppressione delle Province – che offre di sé potenzialità molteplici e diversificate mai finora compiutamente attualizzate e, soprattutto, mai pienamente messe in rete con quelli limitrofi. Altrettanto strategico è che si evitino logiche di campanile, da tifo da stadio o ancor peggio da simil-brexit illudendosi, cioè, di poter fare tutto da soli in nome di un autonomismo d’antan per non piegarsi, invece, ad elaborare, grazie alla concertazione sociale, strategiche per il presente e per il futuro economico, sociale ed occupazionale di questa “piattaforma salentina polivalente” stando all’accezione formulata da Carluccio.
Cartina di tornasole sarà il rilancio, anche nel linguaggio corrente, delle condizioni dello sviluppo portuale e retro portuale brindisino senza appellarsi a improbabili profili di futura gestione politica – e non invece manageriale – facendo rete e cogestione con quelli ionici, considerato che altrove, in Puglia e nel resto del Paese, analoghe sinergie hanno generato attrattività d’area, progresso, ricchezza sociale e rivitalizzato l’imprenditorialità più illuminata.
Vogliamo perciò attribuire merito alla sindaca di Brindisi e, al contempo, al primo cittadino di Taranto, Ezio Stefàno concorde anche lui nel sostenere contestualmente davanti al Ministro Del Rio l’opportunità di una Autorità portuale unica per le due aree geografiche. E’ questa un’intesa che, a nostro avviso, depone favorevolmente per la buona riuscita del progetto in un contesto oramai ineluttabile di ridisegno e di accorpamenti che il Governo intende realizzare nel sistema portuale nazionale e con il quale è ancora possibile elevare la capacità contrattuale di questo territorio. Ovviamente non basta che Angela Carluccio esprima opinioni, seppur contenute in una missiva, cui legittimamente i mezzi di informazione continuano a dedicare grandi titoli, quanto invece che si formalizzi prima possibile l’orientamento politico-amministrativo in atti deliberativi che auspichiamo siano sostenuti da maggioranze consiliari quanto più larghe possibili e condivisi senza riserve mentali anche dagli operatori economici e dalle rispettive Associazioni di rappresentanza.
Chi invoca moratorie, ovvero la possibilità che per ancora tre anni tutto resti com’è, a nostro avviso pecca di attendismo inopportuno e inconcludente. Non è, però, di questo che gli Operatori marittimi di Brindisi hanno bisogno e, meno che mai, i nostri giovani il cui futuro lavorativo prossimo è nelle mani della classe dirigente che oggi è democraticamente espressa per decidere.
La Cisl Taranto Brindisi è, come sempre, al fianco di questi giovani che decidono di non scappare via e di scommettere la propria esistenza lavorativa a schiena dritta, rimanendo in un contesto territoriale che deve sempre più misurarsi con scenari sociali ed economici non più circoscritti ma che guardino all’Europa, al Mediterraneo e al resto del mondo.

Antonio Castellucci
Brindisi, 12 luglio 2016

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