Quella stessa Cittadella della Carità di Taranto, eretta in ente morale nel 1984, già eccellenza della sanità convenzionata ionica ed apprezzata eredità del suo illuminato promotore, l’Arcivescovo Guglielmo Motolese, per l’incuria amministrativa e gestionale nel corso degli anni, rischia il fallimento e con esso irreparabili conseguenze negative su persone che vivono fragilità sanitarie e su famiglie monoreddito preoccupate per il futuro occupazionale dei dipendenti diretti e indiretti.
Negli ultimi anni, anche in conseguenza di controlli legittimamente effettuati dagli enti preposti, il personale di quella realtà ha vissuto come in un limbo, dall’incertezza degli stipendi a fine mese alla possibile perdita del lavoro, mentre denunce, proteste, note stampa prodotte in gran quantità dalle Organizzazioni sindacali, mai davano evidenza circa la volontà del management di intrattenere un dialogo sociale appropriato e definitivo.
E’ giunto il tempo di fare chiarezza su una realtà sanitaria che, oltre a garantire reddito a personale umanamente e professionalmente competente, assicura assistenza a malati ed a non autosufficienti.
Come Cisl insieme alla nostra federazione di categoria, la Cisl Fp, dal primo momento abbiamo lanciato l’allarme su una situazione che andava incancrenendosi ed in ordine alla quale chi aveva l’onere di decidere avrebbe dovuto intraprendere azioni risolutive.
Nell’immediato, sono a rischio sia il posto di lavoro di circa 95 persone, sia il taglio di circa 60 posti letto, a causa dell’avvenuta sospensione degli accreditamenti, da parte della Regione Puglia – con il termine perentorio di 10 giorni per la presentazione delle controdeduzioni da parte della struttura – per i poliambulatori, per l’intera attività ambulatoriale e per le attività di degenza della casa di cura Arca (riabilitazione).
Anche per questo sono in corso di dimissioni pazienti non gravi.
Inoltre, per la Rsa Ulivo, si è in attesa dei verbali, ancora in fase di valutazione, derivanti dalla recente fase ispettiva dei Nas e dei Vigili del Fuoco, i cui esiti se negativi potrebbero far salire a 160 le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti.
Ed allora, Taranto non può permettersi questo ulteriore tracollo; anche per questo affiancheremo tutte le iniziative promosse dalla nostra federazione Cisl Fp.
E, sempre insieme con le lavoratrici ed i lavoratori, non ci fermeremo fino a quando non si darà una soluzione concreta e risolutiva all’intera vertenza, con l’auspicio che la politica e le istituzioni sia locali che regionali, ciascuno nel suo ruolo e con il pieno esercizio delle rispettive responsabilità, stiano accanto al sindacato in questa vertenza delicata, importante e non solo il territorio ionico.