Pieno sostegno alle iniziative poste in essere dalla Fim Cisl, insieme con le altre categorie confederali, a seguito dell’irricevibile motivazione di ArcelorMittal che richiede la cigo per circa 1400 dipendenti dello stabilimento ionico, per 13 settimane, a dispetto degli accordi, sottoscritti con i sindacati, di cui l’attuale Governo nella persona del Ministro Di Maio è garante.

Non regge affatto l’argomentazione aziendale secondo cui la crisi di mercato dell’acciaio sia deflagrata nell’arco degli ultimi mesi, dal momento che AM pur conoscendo bene la ciclicità di tale crisi, aveva dichiarato per quanto noto che i siti italiani non ne avrebbero registrato conseguenze.

Taranto, i lavoratori che operano alle dipendenze di ArcelorMittal al pari di quelli dei sistemi appalto e indotto, il nostro Paese nella sua interezza, rivendicano pieno rispetto e un forte esercizio di responsabilità sociale, considerando anche il forte valore strategico per l’economia territoriale, regionale pugliese, nazionale, dalla produzione siderurgica allocata nell’acciaieria più grande d’Europa.

Considerato, dunque, l’atteggiamento tenuto dall’Azienda durante il recente incontro con le OO.SS. di categoria, con le sue decisioni irremovibili sulla cassa integrazione, il Governo intervenga immediatamente in questa ulteriore fase critica del territorio ionico e dia coerenza ai reciproci impegni concernenti le verifiche circa la completa applicazione degli accordi sottoscritti al Mise appena lo scorso settembre, ivi compresi gli impegni per i processi di ambientalizzazione dell’intero sito produttivo.

 

Antonio Castellucci

Taranto, 7 giugno 2019

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