La cultura, forza vitale di un’economia nuova ed aggiuntiva per Taranto

Le numerose complessità politiche, economiche, sociali, ambientali e sanitarie che gravano in questa fase storica su Taranto e sul suo territorio, esigono una conquista quotidiana caratterizzata dalla ricerca di raccordi, competenze, progettualità, buone pratiche, dialogo incessante ed una visione condivisa capace di implementare una fondata speranza di cambiamento nei cittadini e, al contempo, di migliorare, elevandola, la capacità di contrattazione sociale per lo sviluppo, l’occupazione aggiuntiva, il welfare, con il Governo nazionale e regionale.

Sul territorio, coesistono tante risorse umane e professionali in grado di misurarsi a livelli, non solo nazionali ma anche internazionali, essendo in grado di elaborare, realizzare, idee e progetti di eccellenza, così come abbiamo rilevato per il nostro Museo nazionale, il MArTA, portando ad esempio la brillante direzione affidata, qualche anno fa, alla Dott.ssa Eva Degl’Innocenti che abbiamo recentemente premiato, come Cisl e Adiconsum con l’Anello di San Cataldo 2019, alla presenza dei nostri livelli regionali e nazionali.

Direzione, quella del Museo ionico, esaltata dal prezioso lavoro svolto quotidianamente da tutti i dipendenti, che ha determinato un vero e proprio cambiamento di rotta e di visione, e rilanciato le potenzialità di questa importante struttura museale-culturale di caratura ormai internazionale.

Prendendo come esempio, a riferimento questo modello, appare sempre più convincente la necessità di dover agevolare, sul territorio, nuovi processi di pianificazione e programmazione con strumenti strategici di lungo periodo, dotati di flessibilità, basati sulla partecipazione dei cittadini e sulla valorizzazione delle risorse locali.

L’ulteriore sfida, inoltre, nei prossimi anni, sarà anche quella di implementare una maggiore diversificazione produttiva del nostro territorio, accelerando la correzione degli effetti distorsivi finora osservati con una nuova e più ampia progettualità infrastrutturale materiale e immateriale, la cui direzione di marcia è già tracciata, a partire dai fronti vertenziali qui aperti, di valenza nazionale e regionale: ex Ilva, ambientalizzazione del sistema produttivo industriale e bonifiche, portualità, completamento Cis (Contratto Istituzionale Sviluppo), Arsenale MM, Città vecchia, politiche sanitarie e socio-sanitarie, Zes, Alenia-Leonardo, ecc.

Progettualità, anche in tal caso, da condividere e di lungo respiro – confermando l’importante sistema industriale, rendendolo compiutamente sostenibile e rispettoso dell’ambiente – al contempo rilanciando i settori ulteriormente caratterizzanti l’economica territoriale, come l’agricoltura, declinata in tutte le sue produzioni e l’agroindustria, il turismo, l’economia del mare, il commercio, la logistica, la gastronomia, l’artigianato e la cultura per la quale servono nuove e più efficaci misure di sostegno, per agevolarne l’effetto moltiplicatore sia economico che sociale.

La cultura intesa nell’accezione storica e identitaria, oltreché come imperativo per la conservazione e le cura delle antiche vestigia, dei reperti, delle tradizioni, degli usi e costumi, a beneficio delle presenti e delle future generazioni.

Pensiamo appunto, che la cultura è un volano straordinario, una delle forze vitali di una economia nuova ed aggiuntiva del nostro territorio e del Paese.

Sulla cultura però, sono tanti i pregiudizi; uno su tutti “Con la cultura non si mangia” ma non è vero per niente!

Come sindacato confederale lo abbiamo ribadito ulteriormente e confermato, proprio nei giorni scorsi, agli attivi nazionali unitari a Matera  – capitale europea della cultura 2019 – , che la cultura è vita, forza, opportunità, economia e socialità.

E lo è a maggior ragione al Sud e in Puglia.

Va da sé che, su questi temi, l’interlocuzione e la contrattazione dovranno riguardare tutte le Istituzioni ai vari livelli ed proprio per questo che compete alla politica fare la sua parte responsabilmente, decidendo anche un’inversione di tendenza sulla prospettiva nuova con cui guardare ad un Mezzogiorno che è dell’Italia ma è anche dell’Europa.

Quella Europa per eleggere il cui Parlamento saremo chiamati al voto il prossimo 26 maggio, comunità di valori, inclusiva e solidale, che sia in grado di costruire piani di sviluppo infrastrutturali di promuovere tutele e giustizia sociale, occupazione di qualità, sviluppo sostenibile rispettoso non solo dell’ambiente ma anche di elevati standard sociali.

Siamo certi che il legame tra la questione meridionale e il destino dell’Europa è forte e simmetrico, in quanto sviluppare il Sud, queste aree in particolare significherà evitare che l’Italia tutta si trasformi in un Mezzogiorno continentale, con conseguenze gravose per la stessa Unione europea.

La Cisl Taranto Brindisi, come più volte ribadito, intende giocare con forza un ruolo positivo, propositivo, partecipativo, convinta di considerare, questo presente, come un tempo quanto mai opportuno, per fare rete, per ispirare e contrattare dinamiche di sviluppo, ripartendo dall’incentivazione della filiera dei saperi, dall’Università, dal suo patrimonio storico e culturale.

Siamo fortemente convinti che un futuro diverso e condiviso, per l’intero territorio, è possibile pianificarlo insieme, qui, a Taranto.

 

                                                                           Antonio Castellucci

Taranto, 17 maggio 2019

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