25 novembre contro ogni violenza di genere e per la dignità di tutte le donne

Come ogni anno, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Cisl a tutti i livelli ribadisce il proprio impegno forte, quotidiano, mirato a contrastare questo fenomeno in tutte le sue manifestazioni, con atti e prese di posizione finalizzate a diffondere la cultura della parità uomo-donna a tutela dei diritti umani e della dignità delle donne, che siano lavoratrici o pensionate oppure impegnate in altre posizioni sociali.

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel 1999, rese istituzionale il 25 novembre la giornata contro la violenza sulle donne, in ricordo del terribile assassinio delle tre sorelle Mirabal, Patria, Minerva e Maria Teresa avvenuto nel 1960 durante il regime dominicano, invitando con tale scelta i governi, le organizzazioni e i media di tutto il mondo a sensibilizzare la società sulla violenza di genere.

Dopo 60 anni, siamo agli sgoccioli di questo 2020 con ancora un lungo percorso davanti ed una regressione culturale che lo rende pieno di ostacoli, di insidie, di sottovalutazioni, di attesa per un cambiamento generale della socialità che porti a guardare alle donne, a tutte le donne, come a cittadine non di seconda serie.

Ma non esistono alternative ad una convivenza sociale e civile che, in Italia e nel mondo,  riconosca alle donne totale rispetto e opportunità di valorizzazione, per il bene comune, del loro ricchissimo  patrimonio di sensibilità e di forza che solo esse sono capaci di far convivere in se stesse.

Vionenza donne 2020Dovrà, però, essere il sistema-Paese, a tutti i livelli, a svolgere ruolo determinante, assumendo decisioni e condividendo progetti di sostegno sociale e finanziario alla presa di coscienza dei diritti civili e costituzionali ed alle conseguenti buone pratiche da mettere in campo, mediante il dialogo, la contrattazione  e la corresponsabilità sociale e non sembri casuale, al riguardo, che su 100 posti di lavoro persi, a causa della corrente pandemia da Covid-19, il 55% ha riguardato le donne mentre il 65% delle donne con bambini piccoli non lavora.

Diversi indicatori segnalano come dal femminicidio alla tratta e allo sfruttamento sessuale, dagli stereotipi di ordine culturale alla violenza e alle molestie nei luoghi di lavoro, dal caporalato allo stalking, il sopruso sulle donne sia presente anche nella nostra realtà meridionale e territoriale Taranto Brindisi ma resta sottaciuta, nascosta addirittura ai nostri contatti quotidiani nelle nostre Sedi Cisl o nei luoghi di lavoro.

Ebbene, tale violenza non è un fatto privato ma riguarda tutti, giacché non sarà possibile alcun processo di emancipazione né di liberazione delle donne senza una trasformazione radicale degli attuali rapporti uomo – donna.

In Italia, nel periodo Marzo/Aprile 2020, durante il lockdown, nonostante una diminuzione dei reati di genere, rispetto all’anno precedente, i femminicidi non hanno mai smesso di esistere e solo nel primo semestre dell’anno il fenomeno è cresciuto sino ad arrivare al 45% del totale degli omicidi.

Inoltre, tra Marzo e Giugno 2020,  il numero delle chiamate ai centri antiviolenza, sia telefoniche che via chat, è più che raddoppiato rispetto allo stesso periodo del 2019; passando da 6.956 a 15.280 contatti, con incremento del + 119% (Istat).

Ecco, perché, è opportuno moltiplicare senza soluzione di continuità progetti di sostegno alla presa di coscienza dei diritti civili, con la contrattazione di secondo livello nei luoghi di lavoro ed un welfare concertato nel segno dell’appropriatezza nei territori, considerando ad esempio che le lavoratrici del Mezzogiorno, dove una donna su cinque deve scegliere tra figli e lavoro, sono costrette a ricorrere meno ai servizi sia pubblici che privati (asili nido, ludoteche, baby-sitter ecc.) o perché inesistenti, o perché costano troppo o i posti risultano esauriti.

Indispensabili rimangono, per una cultura contro la violenza di genere, sia il ruolo educativo della scuola, di tutte le agenzie formative e dell’ambito familiare sia politiche sociali improntate all’ascolto e all’accoglienza per consentire a quante siano vittime della violenza di genere di guardare al proprio futuro con la speranza di chi vuole scommettere di nuovo sulla propria felicità, senza più vincoli violenti.

Il Coordinamento Donne della Cisl Taranto Brindisi incoraggia le donne vittime di violenza ad uscire dall’ombra, anche per dare coraggio a quante sono resistenti a denunciare i maltrattamenti subiti e per fare in modo che i corpi e le menti di tutte donne smettano, finalmente, di essere campi di battaglia grazie al giusto valore della dignità ritrovata.

                                            COORDINAMENTO DONNE CISL TARANTO BRINDISI

24 novembre 2020

 

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